PÁJAROS · Albarrán Cabrera
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Nel 1959, Joan Miró definì la sua fascinazione per l'immobilità come espressione dell'idea di infinito con queste parole: «L'immobilità mi fa pensare ai grandi spazi in cui si producono movimenti che non si fermano in un momento dato , movimenti che non hanno fine. È, come diceva Kant, l'irruzione immediata dell'infinito nel finito. Un sasso, che è un oggetto finito e immobile, mi suggerisce non solo movimenti, ma movimenti senza fine. Questo si traduce, nei miei dipinti, in forme simili a scintille che emergono dalla cornice come da un vulcano».1

Miró era particolarmente attratto dallo spazio infinito e da come rappresentare un movimento infinito su una tela con l'aiuto di elementi minimi e finiti. Per raggiungere questo obiettivo, ha utilizzato piccoli punti o colori contrastanti in quadrati saturi.

Tra il 1969 e il 1979 ha creato una serie di dipinti spaziali, tra cui Oiseau dans l'espace (Bird in Space, 1976), uno sfondo bianco denso e ricco che rappresenta un immenso vuoto interrotto solo da una luce linea tratteggiata e due punti per le scintille.

Guardando questo dipinto puoi vedere il percorso del volo di un uccello. Miró usa una rappresentazione minimale dell'uccello per far correre la nostra immaginazione, risvegliare ricordi e "vedere" l'infinito nel finito. Seguendo il suo esempio, alcune delle nostre immagini di uccelli sono semplici punti, ombre o metafore che rappresentano il concetto di uccello in modo più vivido dell'immagine reale di un uccello stesso.
Nel nostro lavoro, l'interpretazione delle immagini è lasciata alle mani dei ricordi dello spettatore. Ogni fotografia codifica un insieme di esperienze personali attorno al soggetto descritto, ma il significato finale dipenderà dalle esperienze dello spettatore. Come Miró, il modo in cui creiamo questo spazio narrativo e questa complicità è un processo lento e naturale: «Considero il mio studio come un frutteto. Ecco i carciofi. Ecco, le patate. Devi tagliare le foglie per far crescere i frutti. Quando è il momento giusto, pota. Lavoro come giardiniere... Le cose vengono lentamente... Seguono il loro corso naturale. Crescono, maturano. È tempo di innestare. Devo annaffiare... Maturo parecchie cose nella mia testa. In questo modo lavoro sempre su molte cose contemporaneamente.”

Rilegatura: Cartonato
Pagine: 96
Misure: 20,5 x 26 cm
Lingua: spagnolo